sabato 7 febbraio 2015

Verità




Verità
Acrilico su cartone.

Colori spenti a tratteggiare un volto che spento non è. No, ancora no.

La stasi è momentanea, è frutto di un ricordo, un pensiero, una preoccupazione che si è posata un attimo lì (negli occhi e nel cuore) ma che lascerà presto spazio ad un’emozione, un’emozione che ancora non è percepibile.

Occhi colmi, aperti verso l’interno più che verso l’esterno. 

E guance finte. Residuo di una maschera che fa quasi ridere, eppure è lì sempre. Sempre.

Una bocca che parlerà, parlerà non appena avrà trovato il modo di dire ciò che sente, scongiurando le possibilità di non essere compresa, anche se lo sa: siamo tutti in buona dose incompresi.

Ho osservato a lungo questa ragazza.

L’ho guardata posando i miei occhi nei suoi occhi, nelle sue guance, nelle sue labbra serrate e imperfette.

Mi sono riconosciuta come in uno specchio.

Mi sono riconosciuta e ho pianto.

Ho pianto.

La verità non esiste.
(Oppure fa paura)

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